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Nota Applicativa Glossario N.05 – Glossario Sicurezza

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Nota Applicativa Glossario N.05

Glossario Sicurezza


A

  • AddestramentoInsegnamento eminentemente pratico necessario per formare od elevare la capacità professio­nale del personale.
  • Agenti biologiciNell’allegato XLIV del D.L.vo n.81/08 sono inclusi gli agenti biologici che possono provocare ma­lattie infettive in soggetti umani. Gli agenti sono suddivisi in batterici, fungini, parassitari, virus, rickettsie, clamidie.
  • Agenti fisiciRadiazioni ionizzanti, laser, energia infrarossa, U.V., radio-frequenza, corrente elettrica, caldo, freddo, rumore, vibrazioni, variazioni di pressione, ultrasuoni.
  • Ambiente a pressione negativaAmbiente nel quale la pressione interna è mantenuta ad un valore inferiore alla pressione atmo­sferica esterna in modo che eventuali germi patogeni non possono “scappare” all’esterno.

B

  • Barriere PrimarieStrumentazione di sicurezza per proteggere gli operatori dal Rischio Biologico (cabina di sicurezza biologica, Dispositivi di Protezione Individuale quali occhiali, maschera, guanti, indumenti a tenuta biologica, etc.).
  • Barriere SecondarieLocali dotati di opportune misure per ridurre il Rischio Biologico (separazione di locali, porte a chiusura automatica, lavandini con comando automatico, pareti e pavimenti impermeabili e di fa­cile pulizia, mobili resistenti ad acidi, basi, solventi, finestre sigillate, sistemi di decontaminazione di tutto il laboratorio, sistema di ventilazione opportunamente studiato e dotato di filtri HEPA, lava-occhi, etc.).
  • BioaerosolParticelle in sospensione che veicolano microrganismi e che si diffondono nell’ambiente.
  • BiohazardTerminologia anglo-sassone per indicare Rischio Biologico.
  • Bonifica biologicaTutta la strumentazione che viene usata nel laboratorio di microbiologia, prima di essere affidata al Servizio di Assistenza Tecnica per manutenzione, revisione, riparazione deve essere sottoposta a bonifica biologica.

C

  • Cabina di Sicurezza BiologicaHa lo scopo di proteggere il personale, il prodotto all’interno della cabina, l’ambiente esterno dai contaminanti presenti nella cappa.
  • Campioni diagnosticiMateriale di origine animale ed umana inclusi escreti, secreti, sangue, derivati del sangue, tessuti usati a scopo di diagnosi.
  • Cappa aspirazione fumiHa lo scopo di proteggere l’operatore e l’ambiente interno dalla emissione di fumi acidi dovuti a mineralizzazioni o reazioni chimiche in generale. I fumi possono essere convogliati all’esterno o neutralizzati da filtri al carbone.
  • Circolare Ministero Sanità 6.9.1989Linee Guida di comportamento per gli operatori sanitari per il controllo dell’infezione da HIV.
  • Circolare Ministero Sanità 20.7.1994Recipienti a tenuta ermetica destinati a contenere i campioni diagnostici, prodotti biologici e so­stanze infette durante il trasporto.
  • Classificazione Cappe di Sicurezza BiologicaLe Cappe biologiche di Sicurezza sono suddivise in tre classi:I, II A, II B1, II B2, III.
  • Classificazione contaminazione da articolatoLa Normativa Federal Standard USA distingue le Classi in funzione del numero di particelle da 0,5 micron presenti in un piede cubico (Classe 1, 100, 1.000, etc.).
  • Classificazione pericolosità biologicaSono stati fissati 4 Gruppi di Rischio in funzione della pericolosità dei microrganismi in ordine crescente.
  • CombustioneOssidazione di una sostanza in cui l’energia calorifica sprigionata, quando è visibile, costituisce il FUOCO.
  • Consigli di Prudenza per sostanze pericolose – Consigli contraddistinti dalla lettera dell’alfabeto S e da un numero da 1 a 40 riportati sui documenti, etichette per allertare l’utilizzatore.

D

  • DannoOgni fatto, circostanza, azione che nuoce a persone o cose.
  • DecontaminazioneProcedura per eliminare la contaminazione di origine chimica, fisica o microbiologica.
  • Decreto Legislativo 81/08Decreto sulla Sicurezza e la salute dei lavoratori che riprende le Direttive CE.
  • Dispositivo di Protezione IndividualeMezzo per proteggere singolarmente ogni operatore di laboratorio (esempio occhiali, guanti, camice, tuta, schermo facciale, etc.).
  • Dispositivo di Protezione CollettivaMezzo per proteggere collettivamente tutti gli operatori presenti in laboratorio (esempio cappa di aspirazione per fumi, lavaocchi, doccia di emergenza, filtro HEPA centralizzato, etc.).

E

  • EtichettaturaInsieme di indicazioni da riportare su apposita etichetta dei prodotti chimici (Nome commerciale, Dati del Produttore, Nome chimico, Simbolo chimico, Frasi di Rischio R, Frasi di Prudenza S, Quantità).

F

  • Filtro a carbonePer il controllo della contaminazione chimica è necessario impiegare filtri a carbone attivo. Essi sono caratterizzati da una grande capacità di assorbimento e sono spesso installati a valle dei filtri HEPA per l’eliminazione dei gas e dei vapori nocivi.
  • FormalinaDisinfettante/sterilizzante gassoso di largo impiego. La presenza di suoi residui nell’ambiente per valutare i livelli di massima esposizione è determinata con strumenti tipo “Formaldemeter”.
  • Frasi di RischioFrasi associate alle caratteristiche chimico-fisiche dei prodotti e contraddistinte dalla lettera dell’alfabeto R e da un numero da 1 a 44 riportati sui documenti, etichette per allertare l’utilizzatore.

G

  • GlutaraldeideDisinfettante chimico di largo impiego. La presenza di suoi residui nell’ambiente per valutare i livelli di massima espo­sizione è determinata con strumenti tipo “Glutaraldemeter”.

H

HEPA filtro (High Efficiency Particulate Air)Filtro presente in tutte le cabine biologiche di sicurezza, in grado di rimuovere il particolato, microrganismi inclusi, dall’aria. Non rimuove gas o vapori tossici.


I

  • ImballaggiContenitori, recipienti con i quali le sostanze ed i preparati vengono immessi sul mercato e il relativo sistema di chiu­sura.
  • IncidenteEvento anomalo nello svolgimento di una attività, improvviso ed imprevisto o di cui è comunque imprevedibile il mo­mento dell’accadimento, che provoca danni materiali e/o lesioni a persone.
  • InfortunioIncidente che provoca lesioni, ovvero evento lesivo dovuto ad una causa violenta ed improvvisa. L’infortunio è deter­minato da cause oggettive o soggettive (fattore umano).

L

  • Livello di contenimentoL’allegato XLII del D.L.vo n. 81/08 sulla sicurezza riporta le specifiche sulle misure di contenimento e sui livelli di con­tenimento per il Rischio Biologico.

O

  • OSHAOccupational Safety Health Administration-Ente USA.

P

  • PatogenoMicrorganismo che potenzialmente può provocare nell’uomo e negli animali una malattia.
  • PericoloI pericoli si possono raggruppare in “infortunistici” (oggetti appuntiti e taglienti, surriscaldati, surraffreddati, appa­recchiature con vuoto o pressione, impianti elettrici, sostanze chimiche, incendio, esplosione, sostanze biologiche) e di tipo “igienico-ambientale” (Vapori, gas, fumi, rumore, vibrazioni, ultrasuoni, radiazioni, microrganismi). Pericolo Fisico-chimico da esplosivi, comburenti, infiammabili; Pericolo Tossicologico da sostanze tossiche, nocive, corrosive, irritanti; Pericolo Ecotossicologico per effetti sull’ambiente.
  • PericolositàProprietà fisico-chimiche, tossicologiche, ecotossicologiche delle sostanze per cui sono dannose per la salute e la si­curezza.
  • PrevenzioneOpportune misure preventive per ridurre a livello ragionevole pericolo e rischio.
  • POS (Procedura Operativa Standard)Protocollo scritto che deve indicare nei dettagli tutto quello che riguarda le singole attività del laboratorio di analisi.
  • PreparatiMiscugli o soluzioni di due o più sostanze.
  • Prodotti biologiciProdotti finiti per uso umano e veterinario fabbricati in conformità a quanto stabilito dalle Autorità.
  • ProtezioneOpportune misure protettive per proteggere il personale esposto dai danni che ne possono derivare durante la sua attività giornaliera.

R

  • Rifiuti biologiciDevono essere neutralizzati prima della loro uscita dal laboratorio. La disinfezione può avvenire per via chimica o fisica.
  • Rifiuti chimiciDevono essere raccolti in appositi contenitori ed affidati a Società specializzate nello smaltimento dei rifiuti.
  • RischioPossibilità di conseguenze dannose o negative a seguito di circostanze non sempre prevedibili. Rischio da inalazione, da contatto, da ingestione di sostanze pericolose. La via di penetrazione più importante è quella inalatoria, seguono la cutanea e la digestiva. Il contatto può essere ACUTO (infortunio) o CRONICO, senza effetti immediati, ma che emergono dopo molto tempo di esposizione.

S

  • Scheda di SicurezzaScheda per ogni singolo prodotto chimico che deve essere in laboratorio alla portata di ogni utilizzatore per immediati interventi in caso di necessità.
  • SegnaleticaTutto il materiale di laboratorio e le aree del laboratorio devono essere contrassegnate in modo indelebile, inamovibile e chiaro per una immediata identificazione e rintracciabilità da parte di tutto il personale di laboratorio.
  • Simboli di SicurezzaIl colore ed il disegno dei simboli di sicurezza sono standardizzati.
  • Avvertimento – fondo giallo con bordo e simbolo nero. Divieto: fondo bianco, bordo rosso, simbolo nero.
  • Prescrizione – fondo azzurro, simbolo bianco. Salvataggio: fondo verde e simbolo bianco. Antincendio: fondo rosso, simbolo bianco.
  • SostanzeElementi, composti naturali o da lavorazioni industriali.
  • Sostanze infetteContengono microrganismi vitali che sono conosciuti provocare malattie nell’uomo e negli animali.

U

  • U.V.Le radiazioni U.V. provocano per esposizione danni alle mucose. Adottare in laboratorio occhiali protettivi o lampade schermate a circolazione forzata d’aria tipo “Germreduc”.

V

  • VacciniSono considerati Prodotti biologici e non sostanze infette.
  • Valutazione del RischioIl Datore di Lavoro od il Responsabile della Sicurezza da lui nominato devono valutare i singoli rischi che si corrono nel laboratorio e mettere in atto le opportune misure a salvaguardia della salute dei Lavoratori.